La perla, le sue leggende e le sue virtù
La perla, le sue leggende e le sue virtù
LA PERLA , simbolo, leggende e virtù.
(Interpretazione libera dell'articolo "LE PIERRES DU ZODIAQUE" di Sylvie Tribut pubblicato in data 08-07-2009)
La perla è un simbolo lunare, legato all'acqua e alla donna :
Nata dalle acque o nata dalla luna, trovata in una conchiglia, la perla rappresenta il principio Yin : essa è il simbolo essenziale della femminilità creatrice. Il simbolismo sessuale della conchiglia comunica tutte le forze in cui è coinvolta. Lidentificazione della perla con il feto le conferisce delle proprietà riproduttive ed ostetriche.
E da questo triplo simbolismo, Luna-Acqua-Donna, derivano tutte le proprietà magiche della perle : medicinali, ginecologiche e funerarie.
A titolo d’esempio, la perla viene utilizzata, in India, come panacea : essa è considerata essere ottima per le emorragie, l'itterizia, la follia, l’avvelenamento, le malattie degli occhi, la tisi, etc.… In Europa, veniva utilizzata in medecina per trattare la malinconia, l'epilessia, la demenza… Presso i Greci, era l’emblema dell’amore e del matrimonio.
In Oriente, le sue proprietà afrodisiache, per la fecondazione e come talismani, primeggiavano sulle altre. Come esempio di proprietà funerarie, le perle venivano depositate nelle tombe, perché si riteneva che rigenerassero il defunto e lo accompagnassero in un ritmo cosmico, che presupponeva, all’imagine delle fasi della luna, la nascita, la vita, la morte, la rinascita.
La terapeutica indù moderna utilizza la polvere di perle per le sue proprietà rinvigorenti e afrodisiache. In certe province dell’India, vengono riempite di perle le bocche dei morti; lo stesso costume si ritrova anche al Borneo.
Quanto agli Indiani d'America, Streeter scrive che come veniva fatto in Egitto ai tempi di Cleopatra, anche in Florida le tombe dei Re indiani erano ornate di perle.
I soldati di Soto scoprirono, in uno dei grandi templi, delle bare di legno dove giacevano, imbalsamati, dei morti, e vicino ad essi c'erano dei cestini riempiti di perle. Delle usanze analoghe sono state segnalate, in particolare in Virginia e in Messico.
Lo stesso simbolismo ricopre l'uso di perle artificiali. Nei sacrifici e nelle cerimonie funebri del Laos, Madeleine Colani precisa che : « I morti sono coperti di perle per la via celeste. Se ne mettono dentro gli orfizi naturali dei cadaveri. Ai nostri giorni, i morti sono sepolti con delle cinture, dei cappelli e degli abiti ornati di perle ».
In Cina, la medecina utilizzava unicamente la perla vergine, non perforata, che si riteneva guarisse tutte le malattie degli occhi. La medicina araba riconosce alla perla delle virtù identiche. Con i Cristiani e gli Gnostici, il simbolismo della perla si arricchisce e si complica, senza tuttavia mai deviare dalla sua prima orientazione.
Efrem il Siro utilizza questo mito antico per illustrare sia l’Immacolata Concezione che la nascita spirituale di Cristo nel battesimo del fuoco. Origene riprende l’identificazione di Cristo con la perla. Egli è seguito da numerosi autori. Negli scritti di Tommaso, celebre scritto agnostico, la ricerca della perla simboleggia il dramma spirituale della caduta dell’uomo e della sua salvezza. Essa finisce per dare un significato al mistero del trascendente reso sensibile, la manifestazione di Dio nel Cosmo.
La perla gioca un ruolo di centro mistico. Essa simbolizza la sublimazione degli istinti, la spiritualizzazione della materia, la transfigurazione degli elementi, il termine brillante dell'evoluzione. Essa fa pensare all'uomo sferico di Platone, immagine della perfezione ideale delle origini e della fine dell’uomo. Il musulmano rappresenta l’eletto al Paradiso come rinchiuso in una perla in compagnia della sua Houri. La perla è l’attributo dell’angelica perfezione, di una perfezione tuttavia, non regalata, ma acquisita tramite una trasmutazione.
La perle è rara, pura, preziosa :
Pura perché è reputata senza difetti, per le perle bianche, e per il fatto che essere estratta da un acqua fangosa, o da una conchiglia, non la altera. Preziosa, essa rappresenta il Regno dei Cieli nel vangelo di Matteo. Bisogna intendere che si puo' acquisire da questa perla vendendo ogni suo bene, come lo insegna Diadoco di Fotice, la luce intellettuale nel cuore, la visione beatificatrice. Noi ritroviamo qui la nozione di perla nascosta nella sua conchiglia : come quella della verità, della conoscenza, per cui la sua acquisizione necessita uno sforzo.
Per Shabestari, la perla è la scienza del cuore : quando lo gnostico ha trovato la perla, il compito della sua vita è assolto. Il Principe d’Oriente degli scritti di Tommaso ricerca la perla come Parsifal ricerca il Graal.
Questa perla preziosa, una volta ottenuta, non deve essere gettata davanti ai porci, come evoca ancora San Matteo : la conoscenza non deve essere data inconsideratamente a chi non ne è degno. Il simbolo è la perla del linguaggio, nascosta sotto la conchiglia delle parole.
La perla nasce, secondo la leggenda, per effetto del lampo, o per la caduta di una goccia di rugiada nella conchiglia. Nel XVII° secolo, René François scriveva : « La madreperla è cinta dai cieli e vive solo di nettare celeste, per dare alla luce la perla argentata, pallida o giallastra, a condizione che il sole ci dia del suo e che la rugiada sia più pura ». In tutti i casi ne è la traccia dell’attività celeste e l’embrione di una nascita, corporale o spirituale, come il centro bindu nella conchiglia, la perla-Afrodite nella sua conchiglia.
La nascita di Venere – Botticelli - Museo degli Uffizi - Firenze :
I miti persiani associano la perla alla manifestazione primordiale. La perla nella sua conchiglia è come il genio nella notte. L’ostrica contenente la perla è sempre più diffusamente confrontata all'organo genitale femminile.
Associata per natura all’elemento Acqua, i draghi la tengono nel fondo degli abissi, la perla è anche legata alla Luna. L’Atharvaveda dice che la perla è la figlia di Soma, che è la luna, cosi anche un elisir d’immortalità.
Nella Cina antica, si osserva una mutazione delle perle e degli animali acquatici, in parallelo alle fasi della luna. Le perle luminose, le ninfee Escarboucle, prestavano il loro splendore alla luna; esse proteggevano dal fuoco. Ma esse sono alla volta acqua e fuoco, immagine dello spirito nascente nella materia.
La perla di Veda, figlia di Soma, si ritiene che protegga la vita. Essa è, anche in Cina, simbolo d’immortalità. L'abito ornato di perle o le perle introdotte negli orfizi dei cadaveri impediscono la loro decomposizione. Cosi come accade per la giada o l'oro.
Bisogna notare che la perla nasce allo stesso modo della giada, possiede gli stessi poteri e serve agli stessi usi.
Simbolo di un ordine analogo: quelle delle perle infilate su un filo. È il rosario, il sutratma, la catena dei mondi, penetrati e collegati da Atma, lo Spirito universale. Cosi la collana di perle simbolizza l’unità cosmica multipla, l'integrazione degli elementi dissociati di un essere nell'unità della persona, la messa in relazione spirituale di due o più esseri; ma la collana spezzata è l’immagine della persona disintegrata, dell’universo sconvolto, dell’unità stremata.
In Oriente, e soprattutto in Persia, la perla ha in generale un carattere nobile derivato dalla sua sacralità. Per questo essa orna la corona dei re. Ritroviamo delle tracce di questo stesso carattere nelle parure di perle, specialmente negli orecchini, ornati di perle rare e preziose : qualche cosa di questa sacra nobiltà ricade su colui che le porta.
Nel simbolismo orientale dei sogni, la perla conserva le sue caratteristiche particolari e si interpreta generalmente come il fanciullo o ancora la donna e la concubina. E ancora si identifica con la scienza e la ricchezza.
Da notare ancora che le dodici pietre della Gerusalemme celeste costituivano i dodici fondamenti « Le dodici porte sono dodici perle ; ciascuna porta è di una sola perla ».
Sul piano fisico, la perla è una concrezione globulosa o sferica, prodotta da certi molluschi, che hanno ricoperto di madreperla in strati successivi un corpo estraneo. La sua apparenza brillante può prendere tutti i colori : bianco, argentato, beige, rosato etc, in una moltitudine di colori e di riflessi sui colori. Così, la perla evoca sempre qualche cosa di prezioso, di raro, di notevole, senza difetti.
Le Virtù della Perla :
Vengono accordate certe virtù alla perla, in particolare essa preserva colui che la porta e gli permette di sviluppare una stabilità di umore. Essa infonde anche la forza di guarirsi da soli. Così come la pietra della luna, essa favorisce la liberazione del blocco emozionale situato nell'addome. Essa dà agli uomini le qualità femminili quali la tenerezza, la sensibilità, l’intuizione. Sul piano spirituale, essa favorisce il lavoro su di sé allo scopo di rinforzare la lealtà, l’autenticità. Sul piano fisico, essa agisce sugli organi della digestione e la circolazione dei fluidi.
Le Perle nella Storia :
Le prime perle conosciute sono legate all' uomo di Neanderthal. Esse sono state ritrovate a La Quina, un sito in Francia, nel dipartimento della Charente, che data di 38 000 anni circa avanti Cristo. Questi sono dei denti e delle ossa di animali, incisi e portati come pendenti.
In seguito, le perle fabbricate dall'Homo Sapiens non apparvero in gran numero prima del primo periodo del Paleolitico superiore dell’Europa occidentale, il Castelperroniano (verso il 31 000 a.C.).
Uno dei più antichi depositi di perle è stato trovato nella Grotta della renna ad Arcy-sur-Cure in Francia, datato 31 000 a.C.. : dei denti di volpe, di iene, di lupo, di renna, di orso e di marmotta sono stati incisi per essere sospesi insieme in collane. Delle perle fatte di conchiglie fossili sono state trovate su una serie di suoli d'occupazione di un rifugio sotto roccia calcarea detto “abri pataud”, nel sud Ovest della Francia. Datano tra 30 000 e 19 500 anni avanti Cristo.
Un artigianato sempre più evoluto si sviluppò durante il periodo Gravettiano dell’aurignaziano (30 000-18 000 a.C.), più o meno contemporaneo alle prime pitture e incisioni rupestri d’Europa. Alla fine del Paleolitico superiore (517 000-10 000 a.C.), la forma delle perle, così come la loro disposizione e gestione, divenne più complessa.
La perla è unica per la sua bellezza rivelata senza l'aiuto dell'Uomo: né taglio, né levigazione ! Secondo la leggenda indù, Krishna l’avrebbe raccolta nel fondo dell'oceano per ornare sua figlia nel giorno delle sue nozze. E 2300 anni prima dell'era cristiana, i Cinesi accettavano le perle come pagamento delle tasse… Il più antico gioiello con perle è stato ritrovato a Suza, in Iran, durante le perquisizioni effettuate nel 1901: una collana di tre fili che conta 216 perle che ornava il collo di una principessa Achemenide, addormentata nel suo sarcofago già quattro secoli avanti Cristo.
Nel 1515, l’esploratore Balboa scoprì nel Golfo di Panama una perla da 200 grani (50 carati), battezzata “Peregrina”, talmente eccezionale da ornare la corona reale spagnola. Dopo esser passata tra le mani di Giuseppe Bonaparte, Ortensia di Beauharnais, Luigi Napoleone e la Marchesa di Abercorn, essa fu messa all'asta, nel 1969, presso la casa d'aste Sotheby’s dove fu acquistata da Liz Taylor che la lasciò malauguratamente alla portata del suo cane che in un movimento infelice.... la divorò ! Poi la restituì per le vie naturali non senza averla un po' danneggiata!
La perla di coltura :
Le perle sono state a lungo considerate come delle pietre preziose, la cui origine fu spesso attribuita ad una goccia di rugiada solidificata. Da molto tempo, i Cinesi sapevano che il mantello dei molluschi secerneva la nacre della loro conchiglia, e si trova così, dal XII° secolo, dei Buddah di madreperla risultanti dal rivestimento, perpetuato per alcuni anni, di un modello di piombo o stagno introdotto tra la conchiglia e il mantello di un mollusco di acqua dolce.
Nei dintorni di Kobe, Mikimoto mise a punto la tecnica dell'allevamento in cesti sospesi a delle corde, e utilizzò un metodo di innesto nel mantello al fine di far secernere madreperla in strati intorno al nucleo di nacre. Questa tecnica era stata ispirata dalle ricerche intraprese precedentemente dal suo defunto genero. Mikimoto commercializzò le sue prime perle di coltura negli Stati Uniti, organizzando con genio i suoi allevamenti di perle.
I segreti della tecnica della coltura furono ben protetti, nonostante la curiosità americana, e le coltivazioni perlifere non poterono dunque insediarsi fuori dal Giappone se non con la presenza di operatori giapponesi esperti nella tecnica di innesto.
In seguito al lavoro di uno dei fratelli Fujita, si è sviluppata dal 1960 una coltura di perle in acqua dolce, l'innesto viene introdotto senza granello di nacre nel mantello del mollusco, e si sviluppa una perla di coltura il più delle volte ovale o barocca, e solo raramente rotonda, larga e irregolare al centro; ogni mollusco può ricevere fino a venti innesti per valva, ovvero quaranta innesti in totale(in generale, solamente da 10 a 15 innesti per valva vengono introdotti per non sottomettere il mollusco a uno sforzo troppo grande).
Dopo una crescita e uno sviluppo per almeno due anni, le perle di coltura vengono estratte con molta cura dal mollusco, facendo attenzione a non ferirlo troppo; questo potrà così produrre una seconda generazione di perle e alle volte anche una terza.
Le perle di coltura di acqua dolce hanno spesso delle forme barocche, ammaccate, in grano di riso, ma, sempre più spesso, si trovano quasi perfettamente sferiche, facendo concorrenza in bellezza, e soprattutto nel prezzo, alle perle di acqua di mare.
Dalla fine degli anni 70, una coltura di perle in acqua dolce si è fortemente sviluppata sul modello della coltura di perle del lago Biwa; le perle di coltura sono anche commercializzate mediante l'intermediario dei Giapponesi. La Cina è divenuta dal 1990 il principale produttore di perle di coltura a impianto organico, e spesso di forma quasi rotonda.
Le perle possono essere coltivate dappertutto ma certi paesi ne hanno fatto una propria specializzazione. Davanti al crescente successo delle perle di coltura e grazie ad un incremento del commercio mondiale, sempre più paesi si lanciano con più o meno successo e ritrovano le tradizioni della coltura delle perle: Filippine, Vietnam, Indonesia, Birmania, etc.…
La Perla nella Pittura :
“La Ragazza con l'orecchino di perla” è conservato al Mauritshuis dell'Aia (Olanda). Viene nominato anche « La Gioconda del Nord ». Questa tela sarebbe stata dipinta intorno al 1665, da JanVermeer, in effetti non è datata. Non si conosce nemmeno chi sia all'origine dell'opera né per chi sia stata realizzata. Tuttavia è firmata IVMeer e si differenzia totalmente dalle altre tele di Vermeer, particolarmente per il fatto che la ragazza guarda dall'alto della sua spalla, cosa che fa pensare che la persona che lei guardava non era altro che il pittore stesso.
Vermeer ha lavorato con degli elementi cromatici semplici e qualche glacis dello stesso pigmento per esprimere le ombre. Il turbante, melange d’oltremare e di bianco, è sormontato da un tessuto giallo splendente ; l'abito modellato con un ocra più chiaro fa risaltare il bianco del collo che si riflette nella perla. L'arte utilizzata per la pelle è un glacis fine, di color carne, con un sotto-modello trasparente.
André Malraux, sulla perla dell'orecchino, sottolineava la semplificazione magistrale che ne fa un « sassolino traslucido ». Siamo sempre nel mondo acquatico e lunare del Cancro.
Quanto al Mauristhuis, si tratta di un piccolo museo, antico e tranquillo, quadro perfetto per questa Ragazza dall'orecchino di perla. I giorni di inverno, capita che non ci sia alcun visitatore nella sala dove la tela è esposta. Fuori le strade sono silenziose; la luce che cade dal basso cielo è quella che Vermeer ha conosciuto. E in mezzo a tutte le opere ricercate del XVII° secolo che la circondano, la ragazza emerge in una macchia di colore chiaro e ilumina la sala, come amava evocare Hans Koning, scrittore e giornalista olandese.
Esistono altre tele meno celebri del quadro di Vermeer in cui la perla illumina la tela. Si tratta del ritratto di Maria Antonietta con i suoi bambini, ad opera di Elisabeth Vigée Le Brun (1787), e del ritratto della Duchessa di Brunswyck ad opera del pittore inglese Thomas Fraye (1761-1762) e sopra tutti quello di Sophie Septimanie, contessa Pignatelli, dipinto nel 1763 da Alexandre Roslin. Nel 2006, questa tela lasciava il castello di Dampierre-en-Yvelines per il Minneapolis Institute of Arts.
La Perla nella la Letteratura :
La Perla è associata ad un Gallo nella celebre fiaba di La Fontaine, “Le Coq et la Perle” che il pittore Philibert Léon Couturier ha raffigurato in diversi quadri, dei quali uno si trova al museo Denon a Chalon-sur-Saône. Sul quadro si vede un gallo che tiene nel becco una perla appesa ad un pezzetto di catenina che ha trovato in un panno in terra dietro di lui.
E ancora segnaliamo « La Perla », un romanzo americano di John Steinbeck pubblicato nel 1947. Narra la storia di Kino, un povero pescatore indiano che vive con sua moglie e il figlioletto nella città di La Paz, sul le Golfo del Messico. Suo figlio Coyotito viene punto da uno scorpione; Kino e sua moglie Juana pescano una perla la cui vendita li aiuterà a pagare il medico, ma il medico è razzista e non ama curare i “piccoli indiani”, comme li chiama lui. Kino, furioso, desidera malgrado tutto salvare il suo bambino. A tal fine, decide di andare a pescare delle perle e, quando riemerge in superficie, si rende conto che la perla che ha appena pescato è enorme, è “La Perla del Mondo” della quale parlano tutte le leggende sui pescatori. Da questo istante la sua vita cambia completamente. Mentre rode di cupidigia, di diffidenza e d'invidia, sua moglie, dal canto suo, perde fiducia e fa di tutto per disfarsi della perla. Sopraggiungono diverse disgrazie, poiché la popolazione vuole strappare la perla dalle mani di Kino. Egli decide allora di andarsene con sua moglie e suo figlio, al di là della montagna, nella speranza di vendere la perla a Loreta, la città della Vergine. Si rendono conto rapidamente che sono inseguiti e cercano invano di seminare gli inseguitori. Dopo avere nascosto la sua famiglia, Kino riesce ad attaccare gli inseguitori a sorpresa uccidendone due. Sfortunatamente, un colpo sparato da uno degli inseguitori (che a priori, credeva di mirare ad un animale) raggiunge Coyotito alla testa. Infine, la coppia rientra al villaggio e Kino, disperato per la perdita del loro figlio, ributta la perle in mare, dove essa ritrova il suo posto.
Steinbeck si è ispirato ad una fiaba tradizionale messicana. Come la maggior parte dei suoi romanzi, La Perla analizza gli effetti della povertà e della ricchezza, sviluppando soprattutto la corruzione che può derivare dalla ricchezza, ed evocando le pesche capitali. Dipinge inoltre la condizione dei pescatori di perle e i pericoli del loro mestiere.
Più vicino a noi, Juliette Benzoni è l’autrice di un romanzo storico, « La Perla dell’Imperatore » che narra la storia della celebre perla « La Regente » che Napoleone I offrì alla sua seconda moglie Maria-Luisa. Da qui l'autrice racconta che questo bel gioiello non a cessato di fare versare sangue, causando danni e disgrazie ai suoi differenti proprietari.
Bibliografia :
Dictionnaire des simbolos – Jean Chevalier et Alain Gheerbrant – Collection Bouquins chez Robert Laffont/Jupiter
Le Grand Livre de la Magie des Pierres – S. Da Ros – Editions Trajectoire.
LA PERLE… UNE PETITE CONCRESSION LUNAIRE
(08 - LES PIERRES DU ZODIAQUE) par sylvie Tribut le 08-07-2009
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